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Napolitano Bonino Draghi




10 dicembre 2014 - 07:56
"No Gender December": l'ideologia del gender sotto l'albero di Natale

No Gender December"No Gender December" questo è il nome dell'ultima campagna ideologica volta a promuovere l'indifferenza sessuale e a rimuovere le obsolete categorie di maschio e femmina boicottando tutti i "giocattoli di genere". Dicembre è il mese del Natale e quindi dei regali e lo slogan dell'iniziativa parla chiaro: "stereotypes have no place under my Christmas tree" (gli stereotipi non hanno posto sotto il mio albero di Natale).

La campagna è stata lanciata in Australia dall'organizzazione "Play Unlimited" impegnata a combattere il cosiddetto "gender marketing" rimuovendo le "segregazioni di genere" create dall'industria dei giocattoli e dai reparti commerciali dedicati a maschi e femmine. Il progetto come l'analoga iniziativa inglese "Let Toys be Toys" è finalizzato a eliminare i vecchi e rigidi stereotipi di genere nel mondo dei giocattoli per bambini. Quindi premi e riconoscimenti a tutte le catene commerciali che adeguandosi al "gender diktat" hanno allestito reparti "neutri" dove i giochi non sono catalogati per maschi o femmine ma mischiati tra loro per favorire le naturali inclinazioni dei piccoli e al contrario boicottaggio e schedature di tutti gli esercizi commerciali che si ostinano a mantenere tali superate categorie. Sono banditi dunque colori come l'azzurro e il rosa sia all'interno dei reparti che sulle confezioni e tutto ciò che in qualche modo possa ricondurre a uno dei due sessi. I bambini dovranno sentirsi liberi di essere attratti e giocare con bambole e cucine e le bambine allo stesso modo potranno impugnare fucili e pistole senza per questo essere considerate dei "maschiacci".

Tony Abbott primo ministro australiano ha dichiarato di non essere d'accordo con tale iniziativa ispirata alla "political correctness" mettendo in guardia: "lasciate che i ragazzi siano ragazzi e le ragazze siano ragazze". Una madre intervistata riguardo la bontà di tale progetto ha sottolineato il ruolo determinante giocato dalla natura affermando: "io non incoraggio mia figlia a giocare con le Barbie e a vestirle con costumi da fata ma semplicemente lei è attratta naturalmente da tutto ciò".

La campagna per la promozione e l'imposizione del "gender diktat" avviene a tutti i livelli e il campo dell'infanzia è decisivo e strategico per manipolare fin da piccolissimi le menti degli inconsapevoli bambini indottrinandoli all'ideologia del gender e all'indifferenza sessuale. L'iniziativa "No Gender December" che si propone di contrastare il "gender marketing" si fa promotrice da parte sua del "gender neutral marketing". Due culture si scontrano la prima in linea con la realtà afferma che l'identità sessuale di ciascuno di noi è stabilita dal dato biologico e naturale la seconda al contrario sostiene l'importanza decisiva del dato psicologico e socio-culturale. Non esisterebbero dunque maschi o femmine ma solamente individui liberi di assegnarsi il genere che preferiscono orientando la propria sessualità in base alle proprie soggettive e sempre mutevoli percezioni. Una battaglia culturale determinante per il futuro delle prossime generazioni. (L.G.) http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/no-gender-december-lideologia-del-gender-sotto-lalbero-di-natale/

05 marzo 2013 La profezia sulla Chiesa di Ildegarda di Bingen. Ildegarda di Bingen(di Cristina Siccardi) "Se si considera la poliedrica personalità di Ildegarda (…) ci dobbiamo chiedere se l'uomo d'oggi sia ancora capace di accostarsi ed imitare quello di ieri avvalendosi del misticismo per ritrovare profondità di spirito coerenza di comportamento speranza di futuro e non soltanto di atteggiarsi a un cembalo che suona perché scosso da altri" così scriveva nella sua prefazione Michelangelo Navire (scomparso di recente) nel suo libro La sinfonia Mistica di Ildegarda di Bingen (pp. 8-9 Edizioni Segno Udine 2011) libro che oltre a dare un profilo della vita e delle opere di questa mistica e scienziata ancora troppo sconosciuta fuori dai confini tedeschi offre alla lettura i settanta Carmina di Ildegarda ? che compongono la Symphonia harmoniae coelestium revelationum ? nel loro testo latino e qui per la prima volta presentati anche nella traduzione italiana unitamente alla composizione drammatica Ordo virtutum. Gli insegnamenti teologici filosofici e scientifici di Ildegarda di Bingen dove Fede e ragione coincidono mirabilmente sono di un'attualità sconcertante e irrompono nella nostra contemporaneità desolata deturpata alluvionata dai peccati. Provvidenziale il suo recupero da parte di Benedetto XVI che ha riproposto con alcune catechesi dedicate alla santa teutonica e con la sua proclamazione a Dottore della Chiesa (7 ottobre 2012) insegnamenti visioni (che ella compiva in stato di coscienza e non di estasi) e profezie; quest'ultime concernenti anche la crisi della Chiesa. Il 16 maggio 2012 quando Ildegarda (già venerata come santa) venne canonizzata per equipollenza il Papa sottolineò davanti alla Curia romana la lotta e la difesa di questa santa monaca benedettina per la Chiesa affermando: "Nella visione di sant'Ildegarda il volto della Chiesa è coperto di polvere ed è così che noi l'abbiamo visto". Lascia scritto infatti la "Sibilla del Reno" come veniva chiamata già in vita: "Nell'anno 1170 dopo la nascita di Cristo ero per un lungo tempo malata a letto. Allora fisicamente e mentalmente sveglia vidi una donna di una bellezza tale che la mente umana non è in grado di comprendere. La sua figura si ergeva dalla terra fino al cielo. Il suo volto brillava di uno splendore sublime. Il suo occhio era rivolto al cielo. Era vestita di una veste luminosa e raggiante di seta bianca e di un mantello guarnito di pietre preziose. Ai piedi calzava scarpe di onice. Ma il suo volto era cosparso di polvere il suo vestito dal lato destro era strappato. Anche il mantello aveva perso la sua bellezza singolare e le sue scarpe erano insudiciate dal di sopra. Con voce alta e lamentosa la donna gridò verso il cielo: "Ascolta o cielo: il mio volto è imbrattato! Affliggiti o terra: il mio vestito è strappato! Trema o abisso: le mie scarpe sono insudiciate!" E proseguì: "Ero nascosta nel cuore del Padre finché il Figlio dell'uomo concepito e partorito nella verginità sparse il suo sangue. Con questo sangue quale sua dote mi ha preso come sua sposa. Le stimmate del mio sposo rimangono fresche e aperte finché sono aperte le ferite dei peccati degli uomini. Proprio questo restare aperte delle ferite di Cristo è la colpa dei sacerdoti. Essi stracciano la mia veste poiché sono trasgressori della Legge del Vangelo e del loro dovere sacerdotale. Tolgono lo splendore al mio mantello perché trascurano totalmente i precetti loro imposti. Insudiciano le mie scarpe perché non camminano sulle vie dritte cioè su quelle dure e severe della giustizia e anche non danno un buon esempio ai loro sudditi. Tuttavia trovo in alcuni lo splendore della verità". E sentii una voce dal cielo che diceva: "Questa immagine rappresenta la Chiesa. Per questo o essere umano che vedi tutto ciò e che ascolti le parole di lamento annuncialo ai sacerdoti che sono destinati alla guida e all'istruzione del popolo di Dio e ai quali come agli apostoli è stato detto: 'Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura' (Mc. 1615)"" (Lettera a Werner von Kirchheim e alla sua comunità sacerdotale). Le rivelazioni private riconosciute dalla Chiesa sono strumenti preziosi per tutti i suoi membri dalle più alte gerarchie ai più umili fedeli; sono manifestazioni divine dentro la storia dell'uomo il quale troppo spesso si lascia distrarre e sedurre dalle dinamiche perverse del mondo; sono segnali che cercano di avvertire ammonire svegliare le intorpidite o a volte annientate coscienze. (Cristina Siccardi)
http://www.corrispondenzaromana.it/la-profezia-sulla-chiesa-di-ildegarda-di-bingen/
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02 ottobre 2014 Continua l'arbitrio: sospesi a divinis sei Francescani dell'Immacolata. persecuzioniPubblichiamo articolo apparso il 2 ottobre su uno dei migliori blog cattolici Rorate Caeli. Articolo che descrive una situazione vieppiù preoccupante ed assolutamente senza precedenti. Vi si denuncia l'incredibile condizione di sei Francescani dell'Immacolata sospesi "a divinis" per aver cercato di lasciare il loro Istituto commissariato e di aver trovato rifugio all'estero presso alcuni Vescovi disposti ad accoglierli. Vi si denuncia anche come gli altri loro Confratelli siano attualmente tenuti come in "ostaggio": o restano nell'Ordine pur volendo ormai abbandonarlo o lasciano totalmente la vita religiosa e quindi anche quella sacerdotale.
La speranza è stante la situazione che ora i Vescovi fraternamente e cristianamente pronti ad accogliere nelle loro Diocesi e tra il loro clero questi frati non abbiano a loro volta a patire ripercussioni per la scelta compiuta. Una scelta questa sì di misericordia…(Mauro Faverzani) Dittatura totalitaria nei Francescani dell'Immacolata: la Pontificia Commissione ha sospeso illegalmente e senza giusto processo sei frati che hanno chiesto asilo
La vicenda dei Francescani dell'Immacolata è arrivata al punto in cui il Commissario Fidenzio Volpi responsabile del disastro mena come il gigante Polifemo colpi all'impazzata al di fuori da ogni regola del Diritto Canonico del buon senso della semplice carità e perfino della logica umana. Rorate Caeli ha appreso che Padre Volpi ha infatti sospeso "a divinis" sei frati (i cui nomi vengono omessi a loro tutela) attualmente sotto la protezione di Vescovi al di fuori dall'Italia Vescovi che li hanno accolti in attesa della dispensa dai loro voti da parte della Congregazione per i Religiosi.
La causa dell'incredibile violenta censura ecclesiastica sta in realtà nella volontà di lasciare il loro Istituto. Incredibile perché la prassi confermata da una lunghissima tradizione canonica prevede che una sospensione "a divinis" sia una pena da comminarsi solo per una grave trasgressione e soprattutto dopo un normale processo con diritto alla difesa e solo dopo due ammonizioni inviate dopo un certo lasso di tempo l'una dall'altra. Il Commissario Volpi invece ha simultaneamente comunicato ai Frati le ammonizioni e la sospensione spedendo tre lettere in contemporanea così prive della regolarità formale richiesta. Il "crimine" commesso è il fatto che questi frati siano fuori dal loro convento ciò che li porta fuori dalla giurisdizione di Volpi e quindi ciò si configurerebbe come un atto di disobbedienza al Papa. Li si è considerati perciò come se fossero scismatici…!
Assieme al buon senso è stato completamente calpestato il diritto canonico. La ragione per cui questi Frati e molti altri Frati hanno lasciato il convento in primo luogo per trovare rifugio presso Vescovi ragionevoli e comprensivi è che all'interno dell'Istituto l'atmosfera è divenuta per loro intollerabile e soffocante con ricadute estremamente gravi sulle loro condizioni fisiche e psichiche. Per salvare la loro vocazione e non perdere del tutto la fede essi hanno deciso di chiedere la dispensa dai voti religiosi che li legano al Commissario e di chiedere ad alcuni Vescovi di incardinarli come semplici sacerdoti nelle loro Diocesi.
Numerosi sono i Vescovi che in Europa in Asia e in Africa hanno accolto queste legittime richieste del resto all'ordine del giorno. La Congregazione dei Religiosi concede ogni anno in tempi celerissimi migliaia di dispense a religiosi e religiose che per motivi diversi vogliano lasciare i loro Istituti.
I Francescani dell'Immacolata costituiscono il primo caso in cui violentando la coscienza dei frati si impedisce loro totalmente e collettivamente di lasciare l'Istituto obbligandoli a vivere in un'atmosfera pesantemente repressiva. Il Frate assistente e braccio destro di Volpi impegnato a dirigere queste manovre con la consulenza di un certo Professore ha dichiarato che per volontà del Papa la Congregazione non darà alcuna dispensa per tre anni.
E' davvero possibile che sia questo ciò che Francesco intende parlando di "misericordia"? Padre Bruno e padre Volpi dovrebbero chiedersi perché così tanti Frati vogliano lasciare l'Istituto. Per la prima volta nella storia dell'Istituto quest'anno non c'è alcun novizio. I seminaristi sono solo una ventina qualche italiano e quasi tutti stranieri africani. Cresce ogni giorno invece il numero di coloro che richiedono la dispensa. Possono essere trattenuti a forza? Perché costringerli a scegliere tra restare oppure abbandonare totalmente la vita religiosa (e quindi anche il sacerdozio)?
Quando Clemente XIV soppresse i Gesuiti si mosse in modo molto più indulgente e nonostante la severità verso l'Ordine e l'ingiustizia del provvedimento non mancò di carità verso i singoli sacerdoti opportunamente collocati in altri contesti ove potessero essere ancora utili alla Chiesa (di solito rendendoli preti diocesani).
Ma in questo momento storico non v'è una Caterina la Grande ostinatamente riluttante a conformarsi agli ordini esterni e pronta a proteggere i sacerdoti innocenti dagli abusi come i Gesuiti di Polonia. Tanto per un aggiornamento circa la modernità ed il rispetto dei "diritti di coscienza" nella Chiesa del post-Vaticano II: il pur debole Papa Ganganelli desideroso di compiacere i governanti del mondo ed il "Despota illuminato" russo-tedesco si dimostrò molto più ragionevole dei prelati "misericordiosi" dell'età presente! Se solo i frati Francescani dell'Immacolata fossero insomma stati disciolti come anticamente lo furono i Gesuiti! Ormai siamo al punto d'anelare alla misericordia di Clemente XIV!
Sicuramente non può esser vero che Papa Francesco sia consapevole del cuore indurito con cui si muove il Commissario Volpi indurito come quello del Faraone non disposto ad ascoltare ciò che chiede la voce della vera misericordia. "Lasciate andare la mia gente!". Sicuramente il Papa non può esserne a conoscenza. Sicuramente. http://www.corrispondenzaromana.it/continua-larbitrio-sospesi-a-divinis-sei-francescani-dellimmacolata/
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LA TEORIA DEL MALE MINORE HA PORTATO AD UCCIDERE GESù DI BETLEMME.. 04 dicembre 2014 La teoria del "male minore". Un pericoloso errore che periodicamente torna a galla IL male minore(di Paolo Deotto su Riscossa Cristiana) La cosiddetta "teoria del male minore" periodicamente torna a far capolino anche in ambienti cattolici. Di recente abbiamo letto due articoli sul sito Libertà e Persona (clicca qui e qui) che ripropongono questa teoria definendo anche "peregrina" l'idea che il male "minore" non esisterebbe. L'autore di entrambi gli articoli fa anche un'affermazione che lascia non poco perplessi laddove dice che "le eccezioni sono la norma della teologia morale".
Senza voler gabellare una competenza teologica che non possiedo ma riferendomi semplicemente al Catechismo e al buon senso comune mi pare che si cada in un equivoco non infrequente facendo confusione tra situazioni in cui il male – eventualmente definibile "minore" – viene subito passivamente sotto costrizione e scelta deliberata e consapevole tra due mali scegliendo il "minore" per evitare i guai del "maggiore". La teoria del male minore spesso confonde anche le situazioni in cui si può utilizzare uno strumento in sé malvagio per evitare un male maggiore e la scelta deliberata e consapevole di compiere il male minore.
Un classico esempio? Un avvocato deve difendere il diritto all'obiezione del suo assistito un medico al quale sia stato impedito l'esercizio di tale diritto. L'avvocato farà uso della legge 194 (strumento in sé malvagio) ma ne farà uso solo perché è l'unico strumento con cui può difendere il diritto del suo assistito a operare il bene (ossia a non praticare aborti). Ben diversa sarebbe la situazione del politico che approvasse una legge sull'eutanasia purché questa legge difenda anche chiaramente il diritto all'obiezione di coscienza. Questo politico non avrebbe scelto il male "minore". Avrebbe scelto molto semplicemente il male (ossia l'eutanasia) pacificandosi la coscienza con la garanzia del diritto all'obiezione.
Non dobbiamo mai scordarci che proprio in base alla teoria del "male minore" in Italia si approvò la legge sull'aborto firmata e promulgata da politici cattolici. Il male "maggiore" da evitare secondo quei politici era la caduta del governo la conseguente instabilità politica il rischio di un'avanzata della sinistra. Il risultato? Una legge malvagia i cui effetti devastanti sono oggi ben visibili a tutti.
Se lasciamo di nuovo avanzare la teoria del male minore avremo terribili conseguenze viste le tematiche diaboliche che ormai sono trattate in politica quali l'eutanasia e l'omosessualismo.
Proponiamo quindi ai nostri lettori la rilettura di un articolo di Roberto de Mattei (già pubblicato su Riscossa Cristiana); in questo articolo "Può un cattolico riconoscere i diritti delle coppie gay?" viene trattata con molta chiarezza la tematica del cosiddetto "male minore". PUO' UN CATTOLICO RICONOSCERE I "DIRITTI DELLE COPPIE GAY"? di Roberto de Mattei. fonte: Corrispondenza Romana
Si fa strada anche nel mondo cattolico una pericolosa convinzione: quella secondo cui il riconoscimento giuridico delle convivenze omosessuali sarebbe l'unico rimedio per evitare il "matrimonio gay" che avanza. "No alle nozze gay sì al riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto e omosessuali" è la parola d'ordine di chi vorrebbe organizzare una linea di resistenza fondata sul fallimentare principio del "cedere per non perdere".
Non si tratta solo di un colossale errore strategico ma anche e soprattutto di un grave errore morale. La morale non solo cattolica ma naturale ha infatti il suo cardine nel principio secondo cui bisogna fare il bene ed evitare il male:bonum faciendum et malum vitandum. Questo principio primo è immediatamente evidente all'uomo in ogni tempo e luogo e non ammette interpretazioni o compromessi. Postulando l'esistenza del bene e del male esso presuppone l'esistenza di un ordine oggettivo e immutabile di verità morali che l'uomo scopre innanzitutto nel proprio cuore perché esso è una legge naturale incisa "sulle tavole del cuore umano col dito stesso del Creatore" (Rm. 2 14-15).
Dal principio secondo cui bisogna fare il bene ed evitare il male scaturisce una conseguenza necessaria: non è mai lecito a nessuno e in nessuna sfera né privata né pubblica fare il male. Il male che è la violazione della legge morale può essere in casi eccezionali tollerato ma mai positivamente compiuto. Ciò significa che nessuna circostanza e nessuna buona intenzione potranno mai trasformare un atto intrinsecamente cattivo in un atto umano buono o indifferente. Mai e poi mai si può compiere un male seppur minimo e quali che siano le pur nobili motivazioni.
Il sistema morale del "proporzionalismo" oggi in voga rifiuta l'idea di princìpi assoluti in campo morale e ammette la possibilità di compiere il "minor male" possibile in una situazione particolare per ottenere un bene proporzionalmente maggiore. Questa teoria è stata condannata da Giovanni Paolo II nella enciclica Veritatis Splendor che ribadisce l'esistenza di "assoluti morali" aventi un loro contenuto immutabile e incondizionato. "La ponderazione dei beni e dei mali prevedibili in conseguenza di un'azione – spiega il Papa -non è un metodo adeguato per determinare se la scelta di quel comportamento concreto è (…) moralmente buona o cattiva lecita o illecita" (n. 77).
Il retto criteRio del giudizio morale infatti è quello che valuta un atto come "buono" o "cattivo" secondo che rispetti o violi la legge naturale e divina considerandolo innanzitutto in sé e per sé ossia nell'oggetto nelle circostanze e nelle conseguenze sue proprie. Invece il criterio proporzionalista è relativistico perché valuta un atto come "migliore" o "peggiore" secondo che migliori o peggiori una situazione data. La Congregazione per la Dottrina della Fede nella Nota del 21 dicembre 2010 a proposito della banalizzazione della sessualità riferendosi a chi interpretava alcune parole di Benedetto XVI nel suo libro Luce del mondo ricorrendo alla teoria del cosiddetto "male minore" dichiarò che "questa teoria è suscettibile di interpretazioni fuorvianti di matrice proporzionalista" condannate dalla Veritatis Splendor perché "un'azione che è un male per il suo oggetto anche se un male minore non può essere lecitamente voluta". Ciò è cogente sia sul piano della condotta personale che su quello del comportamento pubblico.
I parlamentari cattolici possono essere impossibilitati a realizzare in concreto il massimo bene ma non possono mai promuovere una legge in sé ingiusta quale che ne sia la motivazione. Se si accetta il principio che il male minore possa essere compiuto per ottenere un bene maggiore i cattolici potrebbero promuovere l'aborto terapeutico per evitare quello selettivo la fecondazione artificiale omologa per evitare l'eterologa le unioni civili per evitare il matrimonio omosessuale. Ma così facendo crollerebbe la morale intera perché di male minore in male minore ogni arbitrio potrebbe essere pretestuosamente permesso.
Non manca chi per giustificare il principio del male minore in campo politico si riferisce ad una frase di Giovanni Paolo II nella Evangelium Vitae secondo la quale "potrebbe essere lecito offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge (abortista) diminuendone gli effetti negativi" (n. 74). Ma questo passo non può che essere interpretato in coerenza con la Veritatis Splendor e con il Magistero morale della Chiesa il quale insegna che si può tollerare un male rinunciando a reprimerlo; si può perfino regolare un male nel senso di ridurne la libertà e il campo di azione; ma non si può permettere o regolare un male autorizzandolo perché questo significherebbe approvarlo rendendosene complici (cfr. Ramon Garcia de HaroLa vita cristiana Ares Milano 1995).
Il Papa in quel passo non dice che al cattolico è lecito proporre una legge cattiva ma che gli è lecito intervenire su una legge in via di elaborazione parlamentare modificandola mediante emendamenti meramente abrogativi o restrittivi di disposizioni permissive ed immorali. Si tratta in questo caso di emendamenti che impediscono che alcune proposte normative ottengano forza di legge. Va però precisato che nel nostro ordinamento giuridico la legge va votata non solo articolo per articolo ma alla fine anche nel suo complesso in segno di approvazione globale.
Pertanto al parlamentare cattolico non sarebbe comunque mai consentito di dare il proprio voto finale positivo ad una legge che autorizzi azioni immorali anche se tale legge risulti anche dall'approvazione dei suoi emendamenti. Egli infatti non può assumersi in nessun caso ed in nessun modo la responsabilità globale di un testo finale che autorizzi ad esempio pratiche abortive anche solo in casi rari ed estremi. Ciò significa che egli potrà correggere la proposta di legge mediante emendamenti correttivi; ma non potrà approvarne il testo finale se vi permangono disposizioni.
Per essere moralmente proponibile da un parlamentare cattolico una legge deve avere una propria integritas: deve essere cioè totalmente giusta nel senso che nessuna delle sue disposizioni contraddica la Legge naturale e divina. Ma se una legge contiene anche una sola disposizione intrinsecamente e oggettivamente immorale essa è una "non-legge". Un parlamentare cattolico non potrà in nessun caso votarla nel suo complesso pena l'assunzione della responsabilità morale e giuridica dell'intero testo. "Bonum ex integra causa malum ex quocumque defectu" non si stanca di ripetere san Tommaso d'Aquino (Summa Theologica I-II q. 71 a. 5 ad 2; II-II q. 79 a. 3 ad 4).
In Italia esponenti del centro-destra e del centro-sinistra stanno trovando una "larga intesa" sulla riesumazione dei DICO("Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi") il disegno di legge sul riconoscimento giuridico dei rapporti di convivenza presentato dal governo Prodi nel febbraio 2007. Allora il progetto non andò in porto per l'opposizione dei cattolici. Oggi invece anche alcune personalità del mondo cattolico considerano il riconoscimento delle unioni omosessuali di fatto come un "male minore" che si potrebbe compiere per evitare il "male maggiore" del "matrimonio gay".
Ma dal punto di vista morale il riconoscimento legale delle unioni omosessuali è altrettanto grave che la loro equiparazione legale al matrimonio. Per questo la Congregazione per la dottrina della Fede nel documento su I progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali del 3 giugno 2003 approvato dal papa Giovanni Paolo II stabilisce che "il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all'approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali".
Votare una legge del genere significa rendersi complici di un male che non viene certo cancellato dalla pretesa "riduzione del danno". Se ci fossero in Parlamento due leggi una che legalizza il matrimonio omosessuale e l'altra che riconosce i diritti delle coppie omosessuali pur non equiparandoli al matrimonio i cattolici non potrebbero votare la seconda legge perché "meno cattiva" della prima e se passasse la peggiore la responsabilità sarebbe solo di chi l'avesse firmata. Come immaginare che un cattolico possa approvare una legge che protegge giuridicamente uno di quei "peccati che gridano verso il Cielo" come "il peccato dei sodomiti" (Catechismo della Chiesa Cattolican. 1867)? http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/la-teoria-del-male-minore-un-pericoloso-errore-che-periodicamente-torna-a-galla/
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16 luglio 2014 Il governo Renzi promuove l'ideologia gender nella scuola arcigay-bambina(di Lupo Glori) Il governo Renzi si piega ai dettami degli ideologi del gender e mette a punto un deciso programma anti-omofobia 2014/2015 di concerto con le principali associazioni LGBT italiane. Venerdì 11 luglio il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini si è infatti seduto al tavolo con "Agedo" "Arcigay" "ArciLesbica" "Associazione Radicale Certi Diritti" "Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli" "Equality Italia" "Famiglie Arcobaleno" "Gay Center" "MIT" per concordare assieme il piano strategico nazionale di contrasto all'omofobia e la transfobia.
Andrea Maccarrone presidente del "Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli" una delle associazioni LGBT presenti all'incontro ha dichiarato: "siamo molto preoccupati che la libertà d'insegnamento e le politiche di contrasto alle discriminazioni già da anni messe in campo vengano rimesse in discussione da una ventata di integralismo che punta a trasformare la scuola da luogo privilegiato di crescita civile di formazione e di incontro in terreno di scontro ideologico". Per questo prosegue Maccarrone occorre urgentemente: "riavviare la strategia nazionale nell'ambito dell'asse educazione-istruzione che era stata avviata dallo scorso governo e affidata all'Unar ma che ha subito uno stop incomprensibile e gravissimo".
Obiettivo principale della riunione fortemente voluta dalle associazioni LGBT è stato infatti proprio quello di rimettere in moto la discussa e contestata Strategia Nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere adottata il 30 aprile 2013 dall'"Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni" (UNAR) per volere dell'allora Ministro del Lavoro (con deleghe alle Pari Opportunità) Elsa Fornero.
Tale ripresa della "Strategia Nazionale" si focalizzerà sull'asse di intervento programmatico dedicato all'"educazione e istruzione" che individua nella scuola il luogo principale di formazione di una nuova cultura che favorisca il "processo di accettazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere". In tale prospettiva le parti hanno infatti stabilito l'avvio dal prossimo autunno di corsi formativi per tutte le figure apicali degli uffici scolastici regionali e provinciali e l'istituzione all'interno della Settimana contro la violenza e discriminazione della lotta all'omofobia e alla transfobia come tema centrale per l'anno scolastico 2014-15. Infine la Ministra Giannini ha promesso alle numerose realtà associative LGTB presenti un confronto più assiduo anche rispetto alla stesura delle nuove linee guide sul contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Alle fine dell'incontro le associazioni LGBT partecipanti soddisfatte per gli accordi raggiunti hanno rilasciato una nota a firma congiunta nella quale si legge: "le Associazioni apprezzano gli impegni assunti dalla Ministra e vigileranno affinché vengano mantenuti".
Il governo del cattolico Matteo Renzi affida dunque alle associazioni LGBT il delicato e fondamentale compito di redigere le politiche educative nazionali in ambito scolastico. Tra queste anche il "Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli" che continua oggi l'opera di distruzione e dissoluzione morale della nostra società iniziata dal suo ideologo Mario Mieli colui che negli Elementi di Critica Omosessuale del 1977 scriveva che gli uomini nascono "naturalmente" con un'innata tendenza polimorfa e "perversa" caratterizzata da una "pluralità delle tendenze dell'Eros e da l'ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo". È con i rappresentanti di tali teorie che dialoga la Ministra Giannini. (Lupo Glori) http://www.corrispondenzaromana.it/il-governo-renzi-promuove-lideologia-gender-nella-scuola/

19 novembre 2014 "Hate speech": la rivoluzione del gender si serve del linguaggio Hate speech(di Lupo Glori) "Usa internet col cuore: no all'odio no all'intolleranza sul web". Questo l'ambiguo motto della campagna promossa dal dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri che aderisce al progetto Young People Combating Hate Speech Online (I giovani combattono l'istigazione on line all'odio) lanciato dal Consiglio d'Europa volto a sensibilizzare i giovani contro il cosiddetto cyberbullismo ossia episodi di intolleranza ed espressioni violente sul web nei confronti del "diverso" riguardo differenze religiose di genere e culturali. L'iniziativa è il risultato di un'ampia e trasversale collaborazione tra diversi organismi istituzionali. Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha infatti istituito un Tavolo Interistituzionale per la lotta all'odio e all'intolleranza sul web al quale hanno preso parte diverse amministrazioni quali il Ministero dell'Istruzione il Ministero dell'Interno – Polizia Postale Dipartimenti ed Uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché Istituzioni quali l'Agenzia Nazionale Giovani e Forum Nazionale dei Giovani e l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia Conferenza delle Regioni.
Nel corso della presentazione del progetto presso la sala stampa di Palazzo Chigi Luigi Bobba sottosegretario con delega alle politiche giovanili ha illustrato l'importanza di tale campagna di comunicazione dichiarando: "Internet è uno strumento che ha delle potenzialità formidabili ma cosa ci mettiamo che obiettivi perseguiamo lo decidiamo noi. Questa campagna ha l'obiettivo di far sì che i giovani non diventino protagonisti di messaggi di intolleranza ma diventino attivisti dei diritti umani. Questa mobilitazione attraverso gli spot il concorso e il web speriamo possa essere un importante contributo per diffondere una cultura positiva e non di razzismo".
L'iniziativa prevede anche un concorso dedicato alle scuole secondarie di II grado con l'obiettivo di coinvolgere attivamente anche i giovani studenti. Calogero Mauceri capo dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale a tale proposito ha sottolineato: "L'obiettivo è far in modo che non ci sia più un utilizzo del web per campagne di istigazione all'odio e contro il diverso e dunque sensibilizzare i giovani ad un uso corretto del web e quindi un messaggio di rispetto nei confronti di tutti". In collaborazione con il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria sono stati inoltre prodotti spot di 30 e 15" televisivi e radiofonici.
L'espressione "discorsi d'odio" è un concetto molto ampio e variegato che racchiude diverse forme di discriminazione. Come si legge infatti sul sito internet ufficiale dell'iniziativa "l'istigazione all'odio così come definita dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa è espressione di tutte le forme di diffusione ed incitazione all'odio razziale alla xenofobia all'antisemitismo e ad altre forme di intolleranza espressione di nazionalismi discriminazione nei confronti di minoranze di migranti. Altre forme di discriminazione sono la misoginia l'islamofobia la cristianofobia e tutte le forme di pregiudizio circa l'orientamento sessuale e di genere".
La lotta agli "hate speech" riguardo l'orientamento sessuale e il gender sembra essere uno degli obiettivi principali di tale campagna. Alla lettera g del glossario consultabile sul sito internet "No Hate Speech Movement" la parola gender è declinata in diverse accezioni: Gender Gender Recognition Gender Identity e Gender reassignment. Come spiega il glossario curato dall'ILGA Europe (International lesbian gay bisexual trans and intersex association) il termine gender si riferisce alla percezione interiore delle persone e alla loro soggettiva esperienza di mascolinità e femminilità a prescindere.
Il gender è dunque "una costruzione culturale fortemente dipendente dalle aspettative sociali e non è una questione esclusivamente biologica". Riguardo il concetto di identità di genere il vocabolario sui "discorsi d'odio" specificando di richiamarsi ai principi di Yogyakarta spiega che "si riferisce all'interiore ed individuale esperienza di genere di ciascuno che può o non può corrispondere con il sesso assegnato alla nascita".
La studiosa belga Marguerite Peeters nel suo ultimo saggio tradotto in italiano Il Gender. Una questione politica e culturale (San Paolo Cinisello Balsamo 2014 pp.160 1750 €) ha definito il gender come un insieme olistico di cerchi concentrici fornito di un nucleo duro radicale. I cerchi esterni i più visibili e i più lontani dal centro ideologico nascosto rappresentano i progetti a più alto consenso e capaci di sedurre la maggioranza. Tuttavia il nucleo centrale ideologico attira verso sé e contamina tutti gli altri cerchi cosicché anche i progetti più esteriori e apparentemente più accettabili finiscono per esserne contagiati.
La rivoluzione gender avanza infatti silenziosamente dietro ad una maschera di parole dal sapore altruistico e umanitario. La campagna contro gli "Hate Speech" promossa dal Consiglio d'Europa costituisce un esempio emblematico di tale subdola strategia d'azione. Quello che è un vero e proprio nuovo paradigma etico viene proposto e imposto attraverso una scientifica rivoluzione del linguaggio che si serve di termini intenzionalmente ambigui e ambivalenti vocaboli all'apparenza condivisibili e lodevoli ma che nella realtà sottendono l'adesione ad un programma sovversivo radicale.
Il processo di mutazione linguistica del gender richiama alla memoria la neolingua immaginata e descritta da George Orwell nel suo celebre libro 1984. Fine specifico del Newspeak non era solo quello di fornire agli adepti del Socing un nuovo mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le superate abitudini mentali ma quello di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero. In tale prospettiva sono i promotori del diktat etico globale a stabilire arbitrariamente che cosa si intende per "discorso d'odio".
Concetti ideologici come omofobia gender diritti sessuali e riproduttivi omoparentalità lotta agli stereotipi orientamento sessuale identità di genere e cosi via divengono degli imperativi etici ai quali tutti i progetti educativi le carte etiche e programmi politici dovranno allinearsi pena l'emarginazione e la condanna sociale.
http://www.corrispondenzaromana.it/hate-speech-la-rivoluzione-del-gender-si-serve-del-linguaggio/
La lotta agli "hate speech" in nome di malintesi diritti umani diviene in questo modo una astuta tattica volta a silenziare preventivamente ogni altro punto di vista discordante dal pensiero unico dominante. Come si legge sul sito della campagna per crimine d'odio si intende: "un atto illecito contro un gruppo o un individuo sulla base di un pregiudizio sulla loro identità percepita negativamente". Una definizione volutamente oscura funzionale a promuovere i propri progetti rivoluzionari. L'ideologia che celebra la libertà di scelta assoluta rivela il suo volto totalitario. (Lupo Glori)
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17 novembre 2014 Pannella Scalfari e Bertinotti si sono convertiti? o è il contrario? bertinotti pannella(di Antonio Socci su Libero del 16-11-2014) Insieme a Fausto Bertinotti e a Eugenio Scalfari è Marco Pannella il più elettrizzato fan di papa Bergoglio ("viva il Papa!" "noi radicali lo amiamo molto" "vorrei diventare un cittadino del Vaticano").
Una "stupefacente" conversione all'"oppio dei popoli" la religione come ultimo approdo consigliabile in vecchiaia perché – non si sa mai – di là si potrebbe anche trovare la sorpresa di Dio? No. Non c'è traccia di ritorno alla Chiesa cattolica né di pentimento né di cambiamento di vita in questo colpo di fulmine che ha investito il leader di Rifondazione comunista e i due simboli dell'anticlericalismo del laicismo e della scristianizzazione dell'Italia.
Anzi. C'è l'esatto contrario. C'è – da parte loro – la sensazione di un trionfo inaudito della cultura radicale e laicista – dopo la società italiana – addirittura nella Chiesa. E da parte di Bertinotti c'è l'entusiasmo per un papa che si pone come nuovo leader rivoluzionario e noglobal del mondo.
Ma è proprio così? Non sarà che Scalfari e Pannella sono semplicemente gratificati dalle telefonate e dai colloqui visto il loro Ego da sempre arroventato?
E Bertinotti non avrà equivocato l'invito alla "lotta" fatto da Bergoglio al Leoncavallo e compagni?
Ricordo che di intellettuali giornalisti o politici rimasti folgorati dai papi ce ne sono state molte anche in precedenza. In particolare per il carismatico Giovanni Paolo II e per il sapiente Benedetto XVI.
In quei casi però si trattava di veri e propri ritorni alla fede cattolica o di "conversioni" culturali che inducevano ad aderire almeno all'insegnamento culturale ed etico della Chiesa.
Invece ha spiegato Sandro Magister la popolarità di Francesco "non provoca ondate di convertiti. Anzi con lui c'è un certo compiacimento nella cultura estranea o ostile al cristianesimo".
In che senso? "Nel vedere che il capo della Chiesa si sposta verso le loro posizioni che sembra di comprendere e persino accettare".
Quindi l'esultanza dei vari Scalfari Pannella e Bertinotti non è quella di chi ha ritrovato la fede ma di chi ritiene di aver "conquistato" perfino il Vaticano.
DICO E DISDICO
Eppure si dirà Bergoglio ieri ha parlato ai medici cattolici contro l'aborto e l'eutanasia. Dunque come può essere acclamato dai Pannella e dagli Scalfari? Non è la prova che han preso un abbaglio?
In realtà il discorso di ieri non raffredderà affatto il loro entusiasmo bergogliano.
Anzitutto perché gli interventi di Francesco su questi temi sono molto rari mentre erano frequenti nei suoi predecessori in quanto volevano suonare l'allarme per un'umanità che – secondo la Chiesa – è in piena "emergenza umana" avendo smarrito (come ripeteva Madre Teresa di Calcutta) perfino l'abc dell'umanità.
Bergoglio ha subito avvertito che non aderiva alla battaglia sui "principi non negoziabili" (la sua è stata una rottura pesante nel magistero) e ha giudicato addirittura "ossessionata" questa scelta del magistero precedente.
Ma per quale motivo i discorsi di papa Bergoglio sembrano così contraddittori fra di loro.
Nell'autunno del 2013 una nota intellettuale cattolica sudamericana docente universitaria Lucrecia Rego de Planas che conosce bene Bergoglio e ha collaborato con lui fece un ritratto dell'uomo dove fra l'altro scriveva:
"(Bergoglio) ama essere amato da tutti e piacere a tutti. In tal senso potrebbe un giorno fare un discorso in tv contro l'aborto e il giorno dopo nello stesso show televisivo benedire le femministe pro-aborto in Plaza de Mayo; potrebbe fare un discorso meraviglioso contro i massoni e ore dopo mangiare e brindare con loro al Rotary Club… questo è il Card. Bergoglio che ho conosciuto da vicino. Un giorno intento a chiacchierare animatamente con il vescovo Duarte Aguer sulla difesa della vita e della liturgia e lo stesso giorno a cena a chiacchierare sempre animatamente con Mons. Ysern e Mons. Rosa Chávez sulle comunità di base e i terribili ostacoli che rappresentano 'gli insegnamenti dogmatici' della Chiesa. Un giorno amico del Card. Cipriani e del Card. Rodríguez Maradiaga a parlare di etica aziendale e contro le ideologie del New Age e poco dopo amico di Casaldáliga e Boff a parlare di lotta di classe e della 'ricchezza' che le tecniche orientali potrebbero donare alla Chiesa".
Dunque un vuoto di pensiero teologico e filosofico? Una sorta di peronismo pastorale che contiene tutto e il suo opposto? Il suo retroterra culturale è davvero misero (lui stesso lo chiama "pensiero incompleto") ma la strategia pastorale c'è ed è molto evidente.
CARNEVALATE
L'incoerenza dei contenuti è una scelta politica che serve a perseguire uno scopo preciso. I fans lo acclamano: finalmente questo è un papa moderno e laico. In effetti la bussola strategica di questo pontificato sembra la "desacralizzazione".
E' questo che spiega – oltre all'abbandono dei "principi non negoziabili" – tante piccole e grandi scelte apparentemente senza nesso logico fra loro.
Fin dalla prima apparizione sulla loggia di San Pietro la sera del 13 marzo 2013 quando rifiutò la stola sacerdotale e la mozzetta rossa (simbolo del martirio di Pietro e della giurisdizione) definendole "carnevalate".
Subito i media elogiarono la "desacralizzazione" del papato colta anche in altri segnali come il "buonasera" anziché "sia lodato Gesù Cristo" e l'essersi definito quattro volte "vescovo di Roma" e mai papa.
Una desacralizzazione del papato (mentre iniziava la mitizzazione dell'uomo Bergoglio) proseguita poi con altre scelte piccole (come il rifiuto dell'appartamento pontificio) e più gravide di conseguenza (sebbene ambigue) come la frase "chi sono io per giudicare?" la condanna del proselitismo cattolico e della cosiddetta "ingerenza spirituale" (cioè dell'influenza cristiana nel mondo).
E il Sinodo non è una clamorosa desacralizzazione della famiglia? E il non genuflettersi dinanzi al Tabernacolo o durante la consacrazione? E l'ammissione di tutti all'eucarestia già praticata a Buenos Aires?
E dire che per i cristiani non c'è nessuna "verità assoluta"?
E le affermazioni sul Bene e sul Male come opinioni soggettive fatte a Scalfari non "relativizzano" forse l'oggettività della morale?
E annunciare che "non esiste un Dio cattolico" non è un relativizzare la fede? E il discorso di Caserta?
E insinuare – come ha fatto nell'omelia del 20 dicembre 2013 – che la Madonna sotto la Croce "forse aveva voglia di dire: sono stata ingannata" perché le promesse messianiche le apparivano "bugie"?
Non è una desacralizzazione della figura della Madre di Dio? La dottrina cattolica ha sempre affermato che – come si legge nel Catechismo – "la sua fede non ha mai vacillato Maria non ha cessato di credere 'nell'adempimento' della parola di Dio. Ecco perché la Chiesa venera in Maria la più pura realizzazione della fede".
Si potrebbe continuare con le battute sarcastiche (e a volte sprezzanti) sui cristiani su chi prega il rosario sui preti in talare sulle suore che digiunano. Con la prospettiva di desacralizzazione della liturgia e della vita claustrale.
E poi i luoghi: l'Imam chiamato a pregare in Vaticano (dove ha invocato Allah per la vittoria sui miscredenti) la Cappella Sistina concessa alla Porsche per un evento aziendale il Leoncavallo (e altre gruppi marxisti) ricevuti e arringati dal Papa il 28 ottobre scorso (torneranno) Patty Smith chiamata al concerto di Natale in Vaticano. Manca solo Vladimir Luxuria a Tv2000 (rimandato). A quando una partita di basket in San Pietro?
NAUFRAGIO. C'è invece con Bergoglio una sacralizzazione dei temi sociali tipici della sinistra. E' per questo che la Chiesa sudamericana da decenni è allo sbando è la più in crisi del pianeta: gli ultimi dati appena diffusi del "Pew Research Center" confermano questo crollo verticale dell'appartenenza alla Chiesa cattolica in America latina.
Ora quella ricetta fallimentare viene applicata a tutta la Chiesa. E presto vedremo le stesse rovine. Effetto Bergoglio.
Antonio Socci Da "Libero" 16 novembre 2014
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Le pape François à Strasbourg ce qu'il faut retenir
http://www.corrispondenzaromana.it/international-news/le-pape-francois-a-strasbourg-ce-quil-faut-retenir/
Immigration écologie crise économique terrorisme perte de confiance des citoyens européens envers leurs institutions… Le discours du pape François devant les députés
BREAKING NEWS: Report from Warsaw on the Conference "The Synodal Eathquake" featu...
German Bishops to Unveil 'Hidden Bombshell'
Divorce and Remarriage
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03 dicembre 2014 La situazione economica può destabilizzare la realtà italiana. rilevazione dell'ISTAT(di Danilo Quinto) Le continue rassicurazioni del Governo sulla situazione economica sono state smentite dalla rilevazione dell'ISTAT diffusa lo scorso primo dicembre dalla quale risulta che nel terzo trimestre del 2014 il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'Italia è sceso dello 01% rispetto al trimestre precedente e dello 05% rispetto al terzo trimestre del 2013.
L'Italia rimane quindi tecnicamente in recessione: infatti una diminuzione percentuale del PIL per due trimestri consecutivi significa proprio questo. A parere dell'ISTAT nell'ultimo trimestre si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell'agricoltura (-01%) dell'industria in senso stretto (-06%) e delle costruzioni (-11%) mentre il valore aggiunto dei servizi è rimasto stazionario. In termini tendenziali il valore aggiunto è diminuito in tutti i principali comparti: -35% nel settore delle costruzioni -11% nell'industria in senso stretto -13% nell'agricoltura e -01% nei servizi.
La recessione è l'opposto della crescita economica dello sviluppo determinato dall'aumento della ricchezza e della produzione di beni e servizi e si verifica quando la capacità produttiva di un paese è inferiore a quella che lo stesso potrebbe avere usando tutti i propri fattori produttivi. È dal settembre del 2011 che il PIL dell'Italia non aumenta. Da quando si sono succeduti tre Governi "tecnicamente" estranei alla volontà popolare perché "nominati" e non frutto di un'indicazione degli elettori.
Da questo dato non si può prescindere per dare una lettura corretta della situazione economica perché dimostra che senza la "politica" – senza cioè il consenso dei cittadini che deriva dall'espressione del voto – non vi può essere nessuna scelta di governo che incida in maniera efficace sulle riforme che servono al Paese. Tutto resta un proclama come dimostra l'azione del Governo attuale impegnato con il suo Presidente del Consiglio ad occupare le televisioni da mane a sera e a disinteressarsi dei problemi reali.
Un esempio? La rilevazione del "Sole 24 Ore" di questi giorni sulla "Qualità della vita 2014" dov'è certificata una separazione che sembra irrimediabile tra Nord e Sud del Paese in termini di occupazione PIL e servizi. Tutte le province del Sud occupano gli ultimi posti in classifica a testimonianza del fatto che in tre anni non si è fatto nulla per rimediare ad un gap ormai strutturale che ha portato alla deriva metà del Paese.
In questo contesto hanno rilievo politico – e le ultime elezioni regionali l'hanno ampiamente dimostrato – le posizioni di coloro in particolare la Lega di Matteo Salvini – che mettono in discussione sia il rapporto dell'Italia con quest'Europa incapace di tener conto degli interessi (non solo economici) delle singole nazioni sia l'ancoraggio ad una moneta comune che dalla sua entrata in vigore ha concorso in maniera determinante all'espandersi della crisi economica producendo disastri. Sono due questioni che prese nella loro "obiettività" incideranno sempre più fortemente di qui in avanti nel dibattito politico.
D'altra parte è lo stesso Presidente del Consiglio a reiterare nei suoi interventi la necessità che l'Europa cambi la sua politica economica e si mostri attenta ai bisogni di tutti i suoi membri. Di certo – ed è quel che più conta sottolineare – una crisi economica così lunga e una situazione così compromessa è di per sé fortemente destabilizzante e potrebbe provocare prima o poi proteste di carattere sociale di grande rilievo legate alla crescente diffusione della povertà e alla mancata occupazione accompagnate dall'incertezza per il futuro e dal sempre più evidente arricchimento di pochi contro una maggioranza che soffre. La speranza è che si prenda coscienza di questa drammatica realtà. (Danilo Quinto)
Crisi economica istat politica italiana
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